The reinterpretation in a metaphysical-transcendental key of the concept of dynamism is one of the original ways, identified by Kant, to take a position with respect to the great seventeenth-century dispute between mechanicism and anti-mechanicism. If, in fact, already in 1747, Kant was looking for a ‘collaboration’ of metaphysics and mathematics, in 1786 this must take place in the wake of transcendental philosophy and therefore of the synthetic a priori knowledge of nature. The perspective of 1786 must be read in the light, on the one hand, of the need to combine Newtonian physics with Leibnizian metaphysical dynamism and, on the other, with the problem of connection and proportion that exists between the project of a priori reason, “Vernunftentwurf”, through its concepts and principles, and the plane of empirical experience “empirische Erfahrung”.
La reinterpretazione in chiave metafisico-trascendentale del concetto di dinamismo è una delle vie originali, individuate da Kant, per prendere posizione rispetto alla grande disputa seicentesca tra meccanicismo e anti-meccanicismo. Se, infatti, già nel 1747, Kant era alla ricerca di una ‘collaborazione’ di metafisica e matematica, nel 1786 ciò deve avvenire nel solco della filosofia trascendentale e quindi della conoscenza sintetica a priori della natura. La prospettiva del 1786 deve essere letta alla luce, da un lato, della necessità di coniugare la fisica newtoniana con il dinamismo metafisico leibniziano e, dall’altro, con il problema della connessione e proporzione che sussiste tra il progetto della ragione a priori, “Vernunftentwurf”, tramite i suoi concetti e principi, e il piano dell’esperienza empirica “empirische Erfahrung”.