The article aims to analyze the reception of the relation between Descartes and Kant in the Post-Kantianism historiography, with particular regard tothe interpretations of Paul Natorp and Ferdinand Alquié. The first section of the article analyzes the presence of Descartes in Kant, detecting a paradox: despite several references in Kantian corpus, there is no direct quotation of the French philosopher. The second section focuses on the interpretation provided by Natorp, with particular attention to the central role played by the method in Cartesian reflection. The third section deals with the opposite interpretation of Alquié and it underlines the reasons, both theoretical and historiographical, that lead us to prefer this last approach.
L’articolo si propone di analizzare la ricezione della relazione tra Descartes e Kant nella storiografia post-kantiana, con particolare riguardo per le interpretazioni di Paul Natorp e Ferdinand Alquié. La prima sezione dell’articolo analizza la presenza di Descartes in Kant, rilevando un paradosso: nonostante i vari riferimenti presenti nel corpus kantiano, non esiste una sola citazione diretta del filosofo francese. La seconda sezione si concentra sull’interpretazione fornita da Natorp, con particolare attenzione per il ruolo centrale svolto dal metodo nella riflessione cartesiana. La terza sezione affronta l’opposta lettura di Alquié e sottolinea le ragioni, tanto teoriche quanto storiografiche, che ci portano a preferire quest’ultimo approccio.