L’articolo esamina la strategia comunicativa adottata da Wikileaks in occasione della diffusione del video “Collateral murder†(3 aprile 2010), in cui denunciava il comportamento dell’aviazione americana nella guerra in Iraq e si proponeva come un nuovo soggetto della controcomunicazione globale. Analizzando i modi in cui il video fu costruito a partire dalle registrazioni delle azioni militari sottratte agli stessi USA, emerge il rovesciamento narrativo che Wikileaks riuscì a ottenere, presentando la propria struttura come il vero Destinante custode dei valori condivisi dall’opinione pubblica mondiale, smascherando viceversa gli USA come Antidestinante.